Cosa vedere a Cagliari? (Elenco dei monumenti e dei luoghi da visitare)

Nell’immagine, i resti di una delle cinte murarie che componevano il castello di Cagliari; sullo sfondo in lontananza il mare.

Cagliari (detta anche Casteddu in sardo e chiamata Karalis in antichità, prende probabilmente nome dal protosardo “caraíli” «macigno, roccia, rupe») è una città del sud Sardegna, capoluogo dell’isola omonima e importante porto del mediterraneo.

Cagliari è una città dai mille volti, ricca di storia e apprezzata a livello turistico: vale sicuramente una visita.

Elenco completo di cosa vedere a Cagliari

Sommario

Vediamo cosa visitare e cosa fare a Cagliari secondo il nostro elenco degli itinerari.

Vedere il Bastione di San Remy

La struttura del Bastione di San Remy, chiamato così dal nome del primo Vicerè Piemontese (Filippo-Guglielmo Pallavicini, duca di San Remy), venne creata tra il 1896 e il 1902 sopra i bastoni spagnoli della “Zecca”, dello “Sperone” e “Santa Caterina” con la finalità di collegare il quartiere di Castello con la zona bassa di Cagliari.

Consigliamo di salire sopra al bastione, passando prima da Piazza san Remy, e godersi la vista dalla terrazza Umberto I (qui la sua storia).

Vedere il quartiere di “Castello”

Passando dal bastione è possibile accedere al quartiere di Castello, fondato nel XIII secolo dai Pisani, che permette di godere di splendidi panorami e viste oltre che di sentirsi realmente dentro un borgo medievale respirando atmosfere d’altri tempi.

All’interno del quartiere di Castello sono presenti numerosi monumenti storici rilevanti.

Per sapere la storia della cittadella fortificata puoi leggere maggiori approfondimenti qui.

Vedere la “Sella del Diavolo”

Il parco naturale della Sella del Diavolo, situato proprio di fianco alla città, è uno dei tesori naturalistici della città.

Si tratta di un promontorio sul mare molto ampio abitato sin dal prenuragico e dotato dei resti di un tempio fenicio sulla sommità e una antica cisterna punica.

Nella zona della Sella del diavolo sono presenti varie cale e spiagge la cui bellezza sorprenderà sicuramente il visitatore fra cui prima di tutto Cala Mosca, Cala Fighera, il Poetto.

Inoltre sono presenti nel parco anche antiche torri spagnole e fortificazioni della seconda guerra mondiale, nascoste dalla macchia mediterranea.

Per sapere qualcosa di più sulla storia della Sella del Diavolo leggi questo articolo.

Una foto da una delle cime della sella del diavolo, in lontananza si vede il poetto e la marina piccola

I “quartieri storici” di Cagliari

Marina, Villanova, Castello e Stampace, hanno rappresentato e continuano a rapresentare il fulcro vitale di Cagliari.

Costituiscono il centro storico cittadino, attorno al quale, dalla prima metà del ventesimo secolo è andata formandosi la città moderna.

Il centro storico di Cagliari corrisponde alla conformazione che i pisani diedero nel duecento alla città.

Attorno al quartiere detto Castel di Castro, odierno Castello, la cittadella dove i pisani stabilirono il centro del potere, destinata a residenza dei nobili, si svilupparono gli altri tre quartieri: Marina, Stampace e Villanova, destinati ad ospitare le abitazioni e le attività dei popolani.

Visitare questi quartieri cagliaritani è un’esperienza da fare in quanto ognuno ha delle caratteristiche interessanti e degli usi pittoreschi, ad esempio le vie di Villanova sono sempre piene di fiori e piante.

Il santuario di “Nostra Signora di Bonaria”

Scalinate della basilica della Madonna di Bonaria a Cagliari
Scalinate della basilica della Madonna di Bonaria a Cagliari (l’ampio complesso, non visibile interamente nella foto, inizia alla fine della scalinata)

Sorto nel luogo dove stava il castello aragonese, fatto costuire nel 1324 dagli aragonesi durante l’assedio di Cagliari, Il Santuario di nostra Signora di Bonaria (dallo spagnolo “bonaire”, che in italiano si traduce “buona aria”), è chiamato anche dai cagliaritani “La basilica di Bonaria” ed è il più grande centro di pellegrinaggio della Sardegna.

Ogni anno numerosi pellegrinaggi avvengono verso la chiesa dedicata alla Vergine Maria quale patrona dell’isola e dei marinai.

La basilica di Bonaria e la colonna ai suoi piedi, che raccoglie anche un culto derivante da una leggenda e diffusosi oltre l’isola, è un esempio di monumento importante dal punto di vista storico e architettonico e vale la pena di essere visto.

Foto della Basilica di Bonaria a Cagliari vista dal mare
Nella foto, la basilica di Bonaria (Cagliari) vista dal mare.

Visitare la cattedrale di Cagliari (duomo)

Il duomo di Cagliari è un’antica chiesa dedicata alla Vergine Maria e a Santa Cecilia, ed è la sede arcivescovile di Cagliari.

La chiesa fu costruita agli inizi del 13 ° secolo in stile romanico-pisano, fino a ottenere lo status di cattedrale nel 1258.

Nel 17° e 18° secolo è stata ristrutturato secondo linee barocche mentre nel 1930 ha finalmente ricevuto l’attuale facciata, in stile neoromanico, ispirato alla Cattedrale di Pisa.

Sicuramente è uno dei monumenti che merita di essere inserito nella lista delle cose da vedere a Cagliari ed è dotata di numerose storie segrete, come quella della linea segreta pisana o interessanti incomprensioni come quella della pietra di “Santu Mumma”.

Visitare la spiaggia del “Poetto” a Cagliari

Il Poetto è una lunghissima spiaggia (addirittura di 8 km!) situata nelle vicinanze della Sella del Diavolo ed è una delle mete preferite dei Cagliaritani.

Per raggiungerla ci vuole davvero poco ed è piuttosto bella, dotata di una lunghissima passeggiata, servizi, un porto turistico nelle vicinanze, piste ciclabili, due parchi naturali all’interno, antichi edifici spagnoli e fortificazioni tedesche della seconda guerra mondiale ancora in piedi, è uno dei posti di Cagliari da vedere in cui passare più tempo in allegria.

Nella spiaggia del Poetto sono praticati molti sport acquatici: si va dal surf classico alle attività con la vela, sino ad arrivare al kitesurf.

In quest’ultimo caso a Cagliari è molto attiva la scuola di Kitegeneration, con una base forte anche per il kitesurf a Punta Trettu, una località raggiungibile in macchina da Cagliari, nella costa del Sulcis.

Una foto della spiaggia del poetto di Cagliari (prima fermata) durante la fine di una giornata invernale (date le temperature miti e il sole persistente le spiagge di Cagliari sono molto frequentate anche durante i mesi invernali). Nello sfondo, il promontorio della Sella del Diavolo.

Vedere la “Torre dell’elefante”

La torre è stata costruita nel 1307, durante la dominazione pisana di Cagliari, dall’architetto sardo Giovanni Capula, che aveva anche progettato la Torre di San Pancrazio due anni prima, così come la Torre dell’Aquila, in parte distrutta nel 18 ° secolo e ora incorporata al Palazzo Boyl.

La torre dell’elefante era parte delle fortificazioni della città, costruite per meglio difendere Cagliari contro le incursioni dei mori e contro gli attacchi genovesi.

Con un’altezza di 31 metri, la torre dell’elefante è stata costruita su tre lati, in calcare bianco probabilmente prelevato dal vicino Colle di Bonaria.

Un altro lato della torre era aperto e caratterizzato da quattro piani di gallerie in legno. La torre ha anche una porta fortificata che, insieme a quella della Torre di San Pancrazio, è ancora l’ingresso principale al quartiere cagliaritano di Castello.

Durante il dominio aragonese la torre venne modificata per essere utilizzata come carcere.

Si racconta che le sue pareti venivano un tempo usate per appendere le teste mozzate dei giustiziati.

La torre dell’Elefante è una delle cose da vedere a Cagliari in centro che costituiscono l’anima della città capoluogo della Sardegna.

Vedere la “Torre di San Pancrazio”

La torre di San Pancrazio da lontano.

La Torre di San Pancrazio è una torre medievale situata a Cagliari, situata, come la torre dell’Elefante, nel quartiere storico di Castello.

La torre di San Pancrazio è stata costruita nel 1305 durante la dominazione pisana della città dall’architetto sardo Giovanni Capula, che ha progettato anche la Torre dell’Elefante due anni più tardi, così come la Torre dell’Aquila.

La torre di San Pancrazio era parte importante delle fortificazioni della città, costruita in pietra calcarea con mura spesse fino a 3 metri.

La porta di San Pancrazio, adiacente alla torre, è una delle più importanti porti d’accesso alla città medievale.

Come avvenne anche per la torre dell’Elefante, durante il dominio degli aragonesi la torre di san Pancrazio venne utilizzata come carcere. Sicuramente importante quanto la torre dell’Elefante, consigliamo di salire sopra la torre se possibile e vedere il magnifico panorama di Cagliari dall’alto delle sue mura.

Visitare il museo Archeologico nazionale di Cagliari

Il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari ospita reperti antichissimi partendo dai pre-nuragici e arrivando fino all’età bizantina.

Questi reperti includono una vasta collezione di bronzetti preistorici di epoca nuragica, fra cui alcune statuette in pietra (le dee madri) di precedenti divinità che rappresenterebbero quella che molti credono sia la più antica religione europea.

Vi è inoltre la ricostruzione di un cimitero fenicio, la celebre stele di Nora, assieme a numerosi altri reperti romani e italici.

Il gioiello del museo sono i recenti “Giganti di Monte Prama“, un esempio di scultura in pietra di qualità precedente anche ai greci.

Un piccolo consiglio: prima di visitare il museo (merita davvero) leggete questo riassunto sulla storia della Sardegna.

Per fare una pausa delle spiagge o per conoscere meglio andando oltre al turismo di massa, consigliamo di recarsi a vedere il museo archeologico di Cagliari.

Vedere il parco naturale e le saline di Molentargius

Foto scattata dentro al parco naturale di Molentargius, vicino al Poetto (Cagliari)

Molentargius è il nome del Parco Regionale Saline, avente lo scopo di tutelare e valorizzare un sito di interesse internazionale quali le saline di Cagliari a causa del suo numero rilevante di specie di uccelli acquatici nidificanti.

“Molentis” in sardo significa “asini”, come quelli che venivano impiegati per trasportare il sale estratto dalle saline, settore che fu il più ricco della zona di Cagliari per millenni.

Il parco di Molentargius si estende su su un’area molto ampia: copre circa 1600 ettari, e è circondato da aree urbanizzate di Cagliari e da altre città dell’area metropolitana oltre che naturalmente dal lungomare della spiaggia del Poetto.

L’unicità di questa zona è la presenza di serbatoi di acqua dolce e salata, separati da una pianura prevalentemente arida, denominata “Is Arenas” ( ovvero, tradotto in italiano “le sabbie”).

Le aree con acqua dolce sono gli stagni di Bellarosa Minore e Perdalonga, nati come estensione dei serbatoi di acqua piovana.

Le aree di stagni di acqua salata includono il sistema di produzione della ex Statale Saline di Cagliari, costituito dalla Bellarosa Maggiore o Molentargius, dal Stagno di Quartu, dagli altri bacini di salatura.

Dal 1850 ad oggi, 230 specie di uccelli, appartenenti a 53 famiglie differenti, sono state registrate nella zona di Molentargius costituendo un caso rarissimmo a livello ambientale.

Per questo motivo il parco regionale di Molentargius è sicuramente una delle mete preferite da chi intende visitare Cagliari in poco tempo godendosi anche il mare.

Andare alla spiaggia di “Calamosca”

Calamosca è una piacevole spiaggia situata a due passi dalla Sella del Diavolo ed è uno dei gioielli di Cagliari.

Le cale sabbiose della Sella del diavolo infatti sono di una bellezza naturalistica notevole e in particolare Calamosca (assieme a “Cala fighera”) che si trova chiusa fra i due pendii sul mare cagliaritani della Sella del diavolo e del Colle Sant’Elia e torri spagnole e resti di fortificazioni.

Molto caratteristica e molto prossima a Cagliari, raggiungibile addirittura dal centro città in bici, consigliamo anche una passeggiata nei dintorni per godere di paesaggi che rimangono dentro e non se ne vanno più.

Visitare la necropoli punica di “Tuvixeddu”

La necropoli di Tuvixeddu è una necropoli punica situata a Cagliari nel quartiere di Is Mirrionis, è una delle più grandi e rarissime necropoli puniche del Mediterraneo.

La necropoli è accessibile al pubblico e si trova su una collina della città, chiamata “Tuvixeddu” (in lingua sarda Tuvixeddu significa “piccoli fori”).

Intorno al VI° e III° secolo a.C. i Cartaginesi hanno scelto questa collina per seppellire i loro morti: queste sepolture erano rese raggiungibili attraverso un pozzo scavato nella roccia calcarea (da due a undici metri di profondità), con una piccola apertura introduttiva alle camere funerarie.

Queste ultime erano arredate con gusto con anche varie anfore e ampolle per le essenze.

Di particolare interesse fra le tante tombe puniche, la “Tomba dell’ureo”, decorata con dipinti di palme e maschere, ancora ben conservati.

Un’altra tomba famosa è quella “della Ruota”.

Sulle pendici del colle di Tuvixeddu c’è anche una necropoli romana, che si affacciava sulla strada all’uscita della città.

La necropoli romana è costituita principalmente da tombe arcosolio e colombari.

La necropoli di solito è aperta al pubblico ma le camere funerarie sono chiuse e disponibili solo con autorizzazione e guida.

Cosa vedere della “Basilica di San Saturnino”

La basilica di San Saturnino è menzionata per la prima volta nei primi anni del 6° secolo.

Tale chiesa era stata probabilmente eretta nei pressi del luogo di sepoltura di San Saturnino, il patrono di Cagliari, che secondo la “Passio sancti Saturni” (un documento medievale contenente la storia del santo), era stato martirizzato nel 304.

Nel 1089 il giudice di Cagliari, Costantino II di Cagliari, donò il complesso, tra cui anche un monastero, ai Benedettini dell’Abbazia di San Vittore di Marsiglia.

In occasione la chiesa fu restaurata in stile provenzale-romanico, la basilica fu quindi riconsacrata venendo rinnovata nel 1119.

Nel 1324, durante l’assedio del quartiere di Castello (in quel periodo governato dai pisani) da parte degli Aragonesi, il monastero fu particolarmente danneggiato e nei secoli successivi il complesso decadde.

Nel 1614 l’area fu scavata alla ricerca delle reliquie dei primi martiri di Cagliari, poi trasportato nella cattedrale della città.

Nel 1943 la Basilica di San Saturnino fu danneggiata dai bombardamenti alleati. Dopo la seconda guerra mondiale la basilica di Cagliari è stata restaurata ed è stata riconsacrata nel 2004.

La chiesa di San Saturnino si trova all’interno di una zona fortificata di Cagliari contenente anche una necropoli paleocristiana, ancora in fase di scavo.

Oggi è possibile vedere solo una parte della basilica originale, basata sulla pianta a croce greca.

L’attuale chiesa è formata dalla cupola coperta (risalente al 5 ° 6 ° secolo) e da tre navate, che terminano con un’abside semicircolare.

Visitare l’anfiteatro romano di Cagliari

L’anfiteatro romano di Cagliari è molto ampio e si trova nel centro storico della città.

La sua struttura, costruita nel 2 ° secolo d.C., è stata per metà scavata nella roccia, mentre il resto è stato costruito in pietra calcarea bianca locale, con una facciata che supera i 20 m di altezza.

L’anfiteatro di Cagliari ospitava lotte tra uomini e animali, gladiatori e altri combattenti, probabilmente anche piccole battaglie navali (naumachie).

L’anfiteatro cadde in disuso a partire dal 5 ° secolo d.C., venendo poi successivamente utilizzato come cava di pietra dai Bizantini, dalla Repubblica di Pisa e dagli aragonesi.

L’area è stata acquistata dal Comune di Cagliari nel 19 ° secolo e il complesso venne scavato sotto la direzione di Giovanni Spano.

Visitare il Palazzo Civico di Cagliari

Chiamato anche “Palazzo Bacaredda”, il palazzo civico è la sede comunale di Cagliari e si trova nella via Roma, precisamente nella zona bassa del quartiere di Stampace.

Il palazzo fu costruito in stile neogotico – liberty durante il 1899 – 1907 dall’architetto Crescentino Caselli e dall’ingegnere torinese Annibale Rigotti.

Lo stile del palazzo civico è ispirato ai modelli gotico – catalani, con l’aggiunta di alcuni elementi liberty.

La facciata principale del palazzo civico di Cagliari si distingue per il porticato, costituito da sette arcate e da una centrale alta nove metri, per le due torrette ottagonali situate sulla sommità dell’edificio, alte circa 38 metri, e per gli angoli del palazzo dotati di quattro piccoli obelischi, arricchiti da teste scolpite dei quattro mori (la bandiera della Sardegna).

Oltre a questo, sono presenti varie decorazioni bronzee che ornano i prospetti, fra cui spicca un’aquila, due leoni nella facciata.

L’aquila regge lo stemma di Cagliari, mentre i leoni stanno in monito nella parte di davanti del palazzo.

Sono poi presenti delle rappresentazioni allegoriche dell’ Agricoltura, del commercio e dell’industria: la prima si trova nel lato del largo Carlo Felice, costituita da una Nike alata, le altre sono degli altorilievi su mosaici d’oro.

Le opere bronzee presenti nel palazzo civico furono realizzate dallo scultore Andrea Valli.

Vedere il parco “Monte Urpinu”

Monte Urpinu è uno dei 7 colli su cui è stata edificata l’odierna Cagliari, al suo interno ospita un parco molto ampio dove è possibile trovare molte specie di piante e di animali e un fiume artificiale abitato da numerose specie.

Il nome del Monte, situato appunto nel quartiere di Monte Urpinu di Cagliari, deriverebbe dal sardo “Urpinu” (volpino), che a sua volta deriverebbe dal latino “Urbis” (volpe).

Il colle di monte Urpinu rimase per secoli abitato da vari animali e veniva usato per la caccia dai vari proprietati, sino ad arrivare ai Sanjust di Teulada, che decisero invece di piantare pini in buona parte del monte.

Nel periodo storico del fascismo il comune di Cagliari acquistò il colle e vi dichiarò il parco, che in realtà venne istituito realmente molto dopo. Il monte è oggetto di area militare, in alcune zone sono ancora presenti dei fortini costruiti per fronteggiare l’eventuale sbarco delle truppe alleate in Sardegna, cosa che fortunatamente invece avvenne pacificamente (sapevate che la Sardegna fu la prima regione italiana a essere liberata dalle forze dell’asse?).

Vedere il parco di Monte Urpinu può essere un’idea piacevole per concedersi un pomeriggio rilassante a Cagliari rimanendo immersi nella natura pur essendo in città.

Nel parco sono presenti numerose specie vegetali, come il pino d’Aleppo, il bagolaro, il carrubo, il leccio, l’olivastro, l’euforbia arborea, l’alimo, l’alaterno, la fillirea, il lentisco, il pino delle Canarie.

Visitare il “Mercato di San Benedetto”

Il mercato di San benedetto a Cagliari è piuttosto famoso e frequentato ed occupa uno dei punti più alti del quartiere omonimo.

Costruito dopo la demolizione del precedente mercato civico del largo Carlo Felice, venne inaugurato nel 1957 e da allora offre tantissimi prodotti tipici della città all’interno dei suoi 8000 metri quadrati che vengono apprezzati dai consumatori locali e dai turisti.

Nella parte più bassa del mercato si possono trovare diversi tipi di pesci, molluschi, crostacei e altri prodotti provenienti dal mare mentre nella più alta è possibile trovare prodotti “di terra” come la verdura, il pane, i salumi, i dolci sardi tradizionali.

Il mercato di San Benedetto ha un fatturato molto alto e non ha mai temuto la concorrenza dei centri commerciali in quanto i consumatori sanno di poter trovare solo lì qualità e tradizione, nelle sue bancarelle, senza per questo ritrovarsi con prezzi insostenibili.

Visitare il mercato di san Benedetto a Cagliari può essere un’ottima idea per conoscere i prodotti tipici alimentari della Sardegna e per pianificare un pranzo coi fiocchi a base di mare.

Visitare l’orto botanico di Cagliari

L’orto Botanico di Cagliari è piuttosto ampio (5 ettari) ed è un giardino situato nella località cagliaritana chiamata “Palabanda” (nota per essere stata la sede del famoso moto dei rivoluzionari a favore l’indipendenza della Sardegna dal Piemonte, poi soppresso nel sangue), dotata di un microclima che la rende una zona perfetta per quest’uso.

L’orto botanico è gestito dall’università di Cagliari e si trova in via Ignazio da Laconi 9 – 11.

L’orto venne inaugurato nel 1866 dietro la direzione del professor Patrizio Gennari.

Oggi contiene circa 2000 specie, molte delle quali mediterranee ma con numerose anche di origine tropicale.

L’orto botanico venne usato dai romani, che lasciarono numerose cisterne e altri resti nell’area ancora visitabili.

Visitare il cimitero di Bonaria

Il Cimitero monumentale di Bonaria si trova nella zona di Cagliari adiacente alla basilica di Bonaria.

Rimase in uso tra il 1829 e il 1968. Il cimitero in origine occupava un’area alla base della collina di Bonaria e nel tempo venne ampliato verso l’alto.

L’ingresso principale si trova in Piazza Cimitero, con un secondo ingresso presso la Basilica di Bonaria.

Diversi personaggi famosi sono stati sepolti in Bonaria, tra cui l’archeologo canonico Giovanni Spano, il tenore Piero Schiavazzi e il generale Carlo Sanna.

Il cimitero è situato su una necropoli in uso durante l’età punica e romana, oltre che dalle prime comunità cristiane di Cagliari.

Diverse antiche grotte sono state scavate nella roccia calcarea della collina, un tempo utilizzata come campo santo.

La zona cimiteriale arrivava sin quasi all’odierna via Garibaldi.

Numerosi reperti archeologici rimossi dalle grotte sono oggi nel museo di Bonaria.

Il moderno cimitero di Bonaria è stato costruito nel 1828 da Luigi Damiano, il capitano degli Ingegneri, aprì il 1°gennaio 1829.

Trent’anni dopo un prolungamento venne progettato da Gaetano Cima.

Fino al 1929 la chiesa di Santa Maria de Portu Gruttis, nota anche come di San Bardilio, risalente al 12 ° secolo, stava lì davanti.

Il viaggiatore francese Vuiller Gaston descrisse Cagliari nel 1890 nel suo libro “Les Iles oubliées: les Baleares, la Corse et la Sardaigne, impressioni de voyage” (pubblicato nel 1893) soffermandosi anche sul cimitero monumentale di Bonaria, elogiando le bianche statue del cimitero e i grandi mazzi di fiori lasciati per onorare i defunti.

Dal momento della sua chiusura nel 1968, le sepolture vennero ammesse solo nelle cappelle private.

Le nuove sepolture Cagliaritane ora avvengono al cimitero di San Michele, inaugurato nel 1940.

Il cimitero di bonaria, con il suo ricco patrimonio storico e artistico, è attualmente un monumento storico di Cagliari dalla grande bellezza e ne consigliamo la visita, con particolare occhio alle numerose ed espressive sculture presenti nel camposanto.

Passeggiare per la “Villa di Tigellio” (rovine romane)

La “villa di Tigellio” è un insieme di rovine della Cagliari romana situato nel quartiere di Stampace.

Il sito, creduto per molto tempo erroneamente la “villa” del poeta Cagliaritano Tigellio, amato da Cesare e da Ottaviano e mal sopportato da Cicerone, è stato riconosciuto come un insieme di 3 edifici, di cui due ben visibili.

Dopo alcuni studi archeologici è stato verificato che non si tratta di una sola abitazione ma di ben tre edifici, due dei quali hanno ancora le basi strutturali ben visibili.

La prima abitazione è denominata “Casa del Tablino dipinto” (chiamata così a causa delle pavimentazioni con mosaici ritrovate), la seconda casa romana è la “casa degli stucchi”, chiamata così per la notevole quantità di frammenti di decorazioni ritrovati al suo interno.

Uno degli edifici presenti aveva anche una modesta struttura termale.

Il complesso è poco distante all’anfiteatro romano di Cagliari, raggiungibile in 1-2 minuti a piedi.

Passeggiare nel lungomare  e mangiare spaghetti ai ricci o alla bottarga

Nell’immagine, una parte della passeggiata lungomare (davvero molto lunga e rilassante) di Cagliari.

A Cagliari è disponibile un’immensa passeggiata sul lungomare, davvero rilassante e suggestiva.

Spesso ai cagliaritani piace fermarsi vicino alla marina di Sant’Elmo e mangiare spaghetti ai ricci o alla bottarga, fritture di pesce o polpetti mentre sorseggiano un calice di vino Vermentino.

Una foto del litorale cagliaritano
Alcune barche lungo il molo di Su Siccu a Cagliari
Panorama di Cagliari dalla passeggiata sul mare.
Piccolo porto nei pressi della marina di Sant’Elmo a Cagliari.

Visitare il “Bastione di Santa Croce”

Una foto del panorama notturno dal bastione di Santa Croce; di giorno è facile osservare il mare e la laguna di Santa Gilla.

Il bastione di santa croce di Cagliari sorge inizialmente intorno al 1491 e il 1508, ingrandito con una cinta muraria che andava dalla basilica di Santa croce (ex sinagoga, convertita all’uso cattolico nel 1492) sino alla torre dell’Elefante.

Visitare il bastione di Santa Croce di Cagliari significa godersi l’elegante vista, seduti in uno dei locali che danno sul panorama del colle o su una delle tante panchine della zona.

Nella zona del ghetto può essere molto suggestivo visitare la via dei genovesi, una delle zone tra le più pittoresche del quartiere di Castello.

Vedere la “Galleria comunale di Cagliari” ai “Giardini pubblici”

All’interno della galleria comunale di Cagliari, che si trova nella sua struttura storica ai giardini pubblici, sono raccolte numerose opere, più che altro quadri e sculture, per lo più risalenti a un periodo compreso fra la prima metà dell’ottocento e gli anni ottanta del novecento, assieme ad altre importanti opere racchiuse nelle stanze del collezionista.

Oltre ai quadri e alle sculture ospitate all’interno della galleria comunale di Cagliari (da vedere è sicuramente “la madre dell’ucciso”, di Francesco Ciusa) sono presenti anche materiali etnografici di vario genere della Sardegna per un periodo compreso fra la fine del 1700 e la prima metà del 1900.

Nella galleria è presente la collezione donata al comune dal collezionista Francesco Paolo Ingrao e sono spesso operate varie mostre temporanee.

Nella foto, una parte dei giardini pubblici di Cagliari

Dentro ai giardini pubblici è presente anche una curiosa statua romana, probabilmente molto antica.

Vedere il “Castello di San Michele”

In lontananza, il castello di San Michele, sopra il colle omonimo, presso Cagliari.

Il castello di San Michele, situato in cima all’omonimo colle di San Michele, è un’edificio fortificato risalente al XII secolo, costruito durante l’epoca giudicale della Sardegna, posto a difesa dell’antica città di Santa Igia, un tempo capitale del giudicato di Cagliari.

Abitato dalla famiglia nobile spagnola dei “Carroz” fra il 1350 ed il 1511, le mura del castello sono circondate da un fossato con ponte levatoio.

Intorno alla seconda metà del 1600 il castello di San Michele venne usato come lazzaretto durante l’epidemia di peste che colpì Cagliari fra il 1652 ed il 1656.

Oggi il castello di San Michele è un edificio culturale storico sottoposto a tutela ed ospita al suo interno un centro artistico.

Visitare la “Chiesa di Sant’Anna”

La chiesa di Sant’Anna si trova nel quartere di Stampace e rappresenta la più importante chiesa della zona; il complesso è dedicato a sant’Anna, e la zona in cui sorge era nota per una chiesa omonima duecentesca, poi demolita nel XVIII secolo per far posto a una chiesa in stile barocco, adatta contenere più persone.

La costruzione fu talmente lunga che a Cagliari si creò un modo di dire: “Sa fabbrica de Sant’Anna” (in italiano: “La costruzione di Sant’Anna”), che viene impiegato per indicare qualche cosa che non si conclude mai, lunghissimo, come fu la costruzione della chiesa di Sant’Anna che, in stile barocco, può essere considerata una meta interessante da visitare a Cagliari.

Visitare il teatro lirico di Cagliari e vedere uno spettacolo

Durante la nostra visita a Cagliari potrebbe essere niente male prendere i biglietti per uno spettacolo teatrale al teatro lirico di Cagliari, equilibrando così una vacanza al mare in cui rilassarsi con un’educazione alla cultura e alla bellezza dell’arte.

Spesso sono presenti numerose promozioni per chi desideri acquistare i biglietti per una serata al teatro lirico di Cagliari.

Consigliamo di informarsi su cosa sia possibile vedere in teatro durante il vostro soggiorno.

Il teatro lirico di Cagliari venne costruito nell’area in cui sorgeva un tempo il teatro civico di Cagliari, distrutto dai bombardamenti degli alleati nel corso della seconda guerra mondiale.

La costruzione fu effettuata dagli architetti Luciano Galmozzi, Pierfrancesco Ginoulhiac e Teresa Ginoulhiac Arslan.

In tutto la sala principale del teatro è dotata di più di 1600 posti ed è diviso in 3 piani.

Si tratta di una struttura moderna e piacevole, capace di arricchire Cagliari anche dal punto di vista culturale, che conta ogni anno numerosi spettacoli.

Cosa vedere nel “Palazzo Vice regio di Cagliari”

Il Palazzo Vice Regio di Cagliari ebbe probabilmente origini intorno al 1300 e si ha conferma che divenne la sede fisica del viceré della città a partire dal 1337, per volere di Pietro IV d’Aragona.

Il palazzo mantenne sempre un ruolo importante nella politica del potere cagliaritano e venne più volte modificato e ampliato. In particolare nel 1730 venne rivalorizzato dagli ingegneri piemontesi de Guibert e de Vincenti.

Nel periodo compreso fra il 1799 e il 1815 la famiglia reale piemontese e la sua corte abitarono il palazzo, ultimo rifugio dalle terre conquistate da Napoleone Bonaparte (che nonostante i suoi sforzi non riuscì mai a conquistare la Sardegna in quanto mentre i piemontesi in un primo tempo decisero di abbandonare l’isola a sé stessa, venne respinto da volontari armati sardi).

Nel 1893 venne decorata la sala del Consiglio del palazzo grazie al pittore perugino Domenico Bruschi e Angeletti.

L’ex carcere di “Buoncammino”

Uno dei lati dell’ex prigione di buoncammino

Il carcere di Buoncammino è stato la casa circondariale della città di Cagliari per circa 120 anni, incluso l’intero Novecento.

Situato sul Colle di San Lorenzo, nella parte nord-ovest del quartiere Castello, deve il suo nome alla chiesa allora presente dedicata alla Nostra Signora del Buoncammino, oggi Chiesa di San Lorenzo.

Nel 2014 è stato chiuso e i detenuti fino a quel momento ivi reclusi sono stati trasferiti nel nuovo carcere nel comune di Uta.

La struttura offrì un’altissima garanzia di sicurezza, tant’è che ben pochi nel corso della storia del carcere sono riusciti ad evadere proprio per questa sua durezza, a Cagliari circola ancora oggi la leggenda secondo cui uno dei progettisti, preso dal rimorso per tale opera, si sarebbe suicidato perché un parente, finito in carcere, gli avrebbe detto: “Sei stato un mostro, hai costruito un mostro”-

In una seduta del 1854 la Giunta municipale unanimemente deliberò di costruire un carcere succursale che facesse d’appoggio agli altri luoghi di detenzione della città, per tentare il miglioramento delle condizioni delle Regie Carceri. Il progetto fu affidato all’ingegner Imeroni e il 2 luglio 1855 entrò in funzione il carcere succursale detto di Buoncammino, sorvegliato da un Corpo di Guardia Militare. Il primo Direttore fu Domenico De Sica, nonno del famoso attore e regista Vittorio De Sica. Ben presto però, a causa del sovraffollamento e delle condizioni igienico-sanitarie precarie, si sentì la necessità di tornare al passato, sfruttando ancora una volta le vecchie strutture e sulle basi del rapporto di una commissione in visita all’istituto per accertarne le condizioni, il Ministero dell’Interno nel 1864 decise di costruire il nuovo carcere inglobandovi parte del vecchio.

L’opera fu compiuta tra il 1887 e il 1897 ad opera degli ingegneri Bulgarini e Ceccarelli: l’edificio sorse ai margini del Viale del Buoncammino, da li il nome alla struttura, ed attualmente copre una superficie di 15.000 metri quadrati rappresentando la più grande struttura edilizia della città.

Vista la grave situazione in cui versava lo stato delle carceri a Cagliari, si decise ancor prima che fossero ultimati i lavori, all’inizio del 1896, di trasferirvi i detenuti, circa 600 tra uomini e donne, provenienti principalmente dal complesso carcerario di San Pancrazio ponendo fine dopo tre secoli e mezzo di vita al complesso carcerario, legato alla temuta Torre, ancora oggi visibile e visitabile.

Una foto fatta aspettando il tramonto lungo le panchine sopra la zona dell’anfiteatro di Cagliari
Un cigno nel lago di Monte Claro, uno dei parchi pubblici gratuiti di Cagliari (alla cui cima è presente una biblioteca, situata in un ex monastero).
Mandorlo in fiore nei prati di Monte Claro.
Durante la stagione estiva o lungo i pomeriggi soleggiati a Cagliari fra le cose migliori da fare c’è sicuramente prendersi un calice di Vermentino (vino bianco locale) e godersi un momento di relax, magari accompagnando il vino con qualche specialità di pesce o con qualche stuzzichino: i prodotti culinari della Sardegna sono fenomenali!

Altre cose da vedere a Cagliari

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  • Visitare il parco di Monte Claro
  • La tomba di Caio Rubellio
  • Il palazzo comunale di Cagliari
  • I resti della batteria antiaerea C135 della seconda guerra mondiale
  • La colonna di Bonaria
  • Pezzi di storia romana a Cagliari
  • La statua della Madonna di Francesco Ciusa nella basilica di Bonaria di Cagliari
  • I colombari romani di Tuvixeddu
  • La galleria mineraria di Sant’Avendrace
  • L’orto botanico di Cagliari
  • La statua romana dei giardini pubblici
  • Il rifugio antiaereo ai giardini pubblici
  • La grotta del re aragonese a Bonaria
  • L’ex palazzo di città
  • Il pozzo di San Pancrazio
  • La chiesa di Santa Lucia
  • Villa Pollini
  • Il pozzo di Palabanda
  • La tomba di Vinius Beryllus
  • L’antica tomba di Arish il pescatore
  • La tomba a camera a Bonaria
  • La linea pisana della cattedrale di Cagliari
  • La pietra di Santu Mumma alla cattedrale
  • La tomba del delitto a Bonaria
  • La cripta di Sant’Agostino
  • La cripta del San Sepolcro
  • La tomba di Madame Cochet
  • La cisterna fenicia del tempio alla sella del diavolo
  • Il presunto “attracco” per i sommergibili a Cala Fighera
  • La colonna della cripta di Santa Restituta
  • Visitare Pirri
  • Visitare il “Quartiere del sole”
  • Il quartiere di Castello
  • Il quartiere di Stampace
  • Quartiere di Bonaria
  • Quartiere di Is mirrionis
  • Quartiere di San Benedetto
  • Quartiere di Genneruxi
  • Il ghetto degli ebrei di Cagliari
  • La galleria dell’acquedotto a Buoncammino
  • Il caffé Genovese di Cagliari (antico caffè)
  • Rifugio antiaereo di Via Pola
  • Cose da vedere a Cagliari la sera
  • Il pozzo di Sa MItza de su Rei nell’orto dei cappuccini
  • Il rifugio di guerra di Vico Trento
  • La chiesa di Sant’Antonio Abate
  • L’anfiteatro romano di Cagliari
  • Il monumento ai caduti della nave Tripoli
  • La storia segreta dell’omicidio di Don Bernardino Mattia di Cervellon nella antica Cagliari spagnola (storia segreta di via Via Canelles, ex via dei cavalieri)
  • La statua romana dei giardini pubblici di Cagliari
  • Sapete che esiste un’antica lavanderia romana nel sottosuolo di Cagliari?
  • Le sfere di pietra che circondano Cagliari: i resti di antiche battaglie
  • Le mani di Santa Gilla al museo archeologico
  • Le iscrizioni funerarie romane in mostra al museo archeologico
  • L’epigrafe di San Longino centurione e l’antica città di Santa Igia
  • La grotta di Su Stiddiu a Cagliari
  • La grotta di porta S’avanzada a Cagliari
  • La croce nel tunnel della marina militare a Cagliari